Legionella è un genere di batteri Gram-negativi di cui esistono numerose specie (circa 40). Le legionelle sono microrganismi aerobi caratterizzate da pleomorfismo, ovvero possono manifestarsi in forme diverse, filamentose o simili a corti bastoncini.
Possiedono uno o numerosi flagelli mediante i quali possono spostarsi nel loro ambiente, prevalentemente costituito da suoli umidi, corsi d’acqua, sorgenti termali. Poiché vivono meglio in presenza di acqua, possono colonizzare: impianti di condizionamento dell’aria, stabilimenti termali, piscine, palestre, impianti idrici anche di grossa portata come quelli di alberghi, ospedali, ecc.. Sono in grado di resistere all’azione del cloro che normalmente viene aggiunto alle acque nel corso del trattamento di potabilizzazione; risultano invece sensibili all’azione dei raggi ultravioletti, dotati di proprietà battericide.
Pericolosità per l’uomo
Un particolare tipo di Legionella è la specie pneumophila, che può provocare malattie infettive anche gravi, normalmente a carico dell’apparato respiratorio (Legionellosi). Questa malattia può essere mortale nel 5 ÷ 15 % dei casi; questa percentuale può aumentare esponenzialmente in soggetti in condizioni particolari come ad esempio pazienti già in cattive condizioni cliniche o trattati tardivamente. I soggetti più a rischio sono in genere: persone anziane, immunodepressi, soggetti con malattie polmonari croniche, forti fumatori, persone che viaggiano spesso.
Modalità di contrazione della malattia
Bere acqua contenente batteri del genere Legionella non costituisce pericolo di infezione. La malattia si contrae solamente per inalazione di minuscole gocce di acqua (aerosol) contenenti il microrganismo patogeno in questione in concentrazione elevata. Il contagio, per inalazione, può manifestarsi ad esempio in prossimità di condizionatori dell’aria, cabine docce, lavatappeti ad acqua, vasche per idromassaggio, umidificatori, ecc. Statisticamente i punti più a rischio sono le cabine doccia e le bocchette di diffusione dell’ aria condizionata.
Fasi del processo di sanificazione di un impianto contaminato da legionella
Studio e pulizia impianto:
- studio della rete idrica della struttura e relativa centrale termica con individuazione, sostituzione od eliminazione (ove possibile) di rami ciechi, cisterne, accumuli inadeguati;
- sostituzione di raccordi, flessibili, rompigetto, rubinetti, soffioni docce ecc. usurati, corrosi od eccessivamente incrostati con altri nuovi, disincrostazione degli elementi ancora in buone condizioni e loro successiva disinfezione;
- svuotamento e pulizia di eventuali cisterne di accumulo, boiler, ecc..
Shock termico:
- aumento della temperatura dell’acqua calda sanitaria fino a 70 ÷ 80 °C con le pompe di ricircolo in funzione per un periodo di tre giorni, facendo scorrere acqua da ogni punto di prelievo per almeno 30 minuti al giorno (docce, cucine, lavanderia, lavandini, bidet, locali servizi, ecc.). E’ fondamentale che la temperatura dell’acqua raggiunga almeno 60 °C anche nei punti di prelievo più lontani e con più rubinetti aperti.
Trattamento chimico:
- iperclorazione shock da effettuarsi con adeguata temperatura dell’acqua in tutta la rete idrica della struttura, depositi e boiler compresi, mediante una singola immissione di idoneo prodotto chimico disinfettante fino ad ottenere la concentrazione necessaria di Cloro residuo libero in tutto l’impianto, compresi i punti distali. Controllo analitico continuo della concentrazione di disinfettante ad ogni punto di prelievo e dopo adeguato tempo di contatto flussaggio dell’intera rete idrica con rientro del Cloro residuo entro i limiti ammessi dalla normativa;
- prelievo di campioni d’acqua da almeno tre punti diversi e distanti tra loro e verifica analitica di tipo microbiologico per la verifica del risultato ottenuto.
Autore: Barillà Vincenzo