Significato di inquinamento luminoso e come ridurlo o evitarlo in azienda

Oggi in generale, complice anche la “spending review”, l’inquinamento luminoso è maggiormente percepito dalla popolazione in generale.

 

Ma cosa si intende per inquinamento luminoso?

Per inquinamento luminoso si intende l’alterazione dei livelli di luce naturalmente presenti nell’ambiente notturno; ciò non significa che dobbiamo lavorare di notte, al buio, ma semplicemente sono da evitare sprechi di luce.

 

Cosa posso fare nella mia Azienda per evitarlo o ridurlo?

In ogni azienda è possibile già iniziare da piccoli gesti, quali spegnere le luci non necessarie, sostituire i proiettori danneggiati che illuminao ovunque tranne dove serve.

È infatti opportuno abbandonare il vecchio preconcetto più luce = più sicurezza: se è indubbio che una corretta illuminazione dei luoghi di lavoro garantisce un minor affaticamento visivo, un efficiente controllo del materiale in lavorazione, è altrettanto vero che un eccessivo illuminamento, magari accompagnato da zone in cui l’illuminazione non è uniforme (illuminazione a macchia di leopardo), dà affaticamento visivo, e temporanea sensazione di cecità (come quando dal sole si entra in una galleria scarsamente illuminata, l’occhio necessita di tempo per adattarsi al buio, e vi è un momento di temporanea cecità).

La corretta progettazione e distribuzione dei corpi illuminanti può garantire l’annullamento di condizioni di disagio visivo, l’abbattimento di irradiazione verso zone non desiderate, una consistente riduzione dei costi della bolletta elettrica, poiché con un utilizzo più efficiente e razionale dei corpi illuminanti gli sprechi sono nulli.

 

Autore: Longo Massimo
Fonte: cielobuio.org, l.r. 17/00, norme di illuminotecnica

 

 

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