Spesso, quando siamo in sopralluogo dai nostri Clienti, facciamo presente la carenza di sistema ad inserimento automatico per l’illuminazione in assenza di corrente elettrica (così detta illuminazione di emergenza) necessaria per garantire la sicurezza sul lavoro.
La normativa per la sicurezza del lavoro prescrive che sia garantito un adeguato illuminamento dei luoghi di lavoro, e delle vie di fuga, anche in assenza di energia elettrica.
In fase di progettazione impianto, l’illuminotecnico provvederà a verificare il posizionamento dei punti luce da utilizzare, al fine di rispettare i seguenti valori:
- 200 lux per aree generiche di lavoro con compiti visivi occasionali, ove non venga richiesta particolare velocità ed accuratezza,
- 300 lux per ambienti per lavori di media finezza (valore ottenibile anche con illuminazione localizzata),
- 500 lux per luoghi adibiti a lavori fini (valore ottenibile anche con illuminazione localizzata),
- 750 lux per luoghi adibiti a lavori finissimi (valore ottenibile anche con illuminazione localizzata).
Se tali requisiti sono quindi spesso rispettati, è all’opposto difficile riscontrare la presenza di un adeguato sistema di illuminazione d’emergenza che garantisca almeno 2 lux ad un metro dal pavimento, e almeno 5 lux in corrispondenza di scale e porte.
Qualora l’ambiente di lavoro sia ad alto rischio, l’illuminamento minimo deve essere di almeno15 lux.
L’illuminazione può essere ottenuta con apperecchiatura permanente (accesa continuativamente), o non permamente (la lampada si accende in mancanza di rete elettrica, entro massimo 0,5 secondi); è importante che la lampada abbia autonomia sufficiente per restare accesa almeno 1 ora.
Periodicamente è opportuno verificare l’efficienza di tali sistemi (alcuni apparecchi hanno insito un microprocessore per l’autotest periodico, con segnalazione a led dell’efficienza strumentazione).
Autore: Longo Massimo
Fonte: normativa vigente (UNI 10380, Dlgs 81/08)