Esposizione a radiazione solare ultravioletta

L’ art. 28 comma 1 del D. Lgs. 81/08 obbliga il datore di lavoro a valutare “tutti i rischi” presenti nell’attività lavorativa, anche rischi meno evidenti e diffusi come ad esempio l’esposizione a radiazione solare per attività quali: agricoltori, lavoratori edili, marinai e similari, operatori ecologici, parcheggiatori, lavoratori di miniere e cave a cielo aperto, addetti automezzi movimentazione terra, operai linee elettriche ed idrauliche esterne, vigili urbani, bagnini, istruttori di sport all’aperto, benzinai, ecc..

Il rischio aumenta con la venuta del periodo estivo.

Possibili danni cutanei da esposizione eccessiva ai raggi solari sono :

  • eritema, ustione;
  • invecchiamento precoce e marcato delle zone della cute maggiormente esposte al sole (volto, collo, mani); si manifesta con un aumento dello spessore, secchezza e rugosità della pelle e una riduzione dell’elasticità accompagnata dalla comparsa di macchie ed altre lesioni;
  • tumori cutanei di origine epiteliale quali cheratosi solari, carcinoma spinocellulare, carcinoma squamocellulare, carcinoma basocellulare, melanoma maligno;
  • reazione di fotosensibilizzazione (reattività esagerata della cute a dosi solitamente innocue di radiazioni nel range dell’ultravioletto o del visibile).

 

La radiazione solare è stata inserita dalla IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) nel gruppo 1 (sufficiente evidenza di cancerogenicità per l’uomo).

Misure idonee a prevenire e ridurre il rischio sono:

  • Utilizzo di DPI (es. adeguato copricapo contro l’azione prolungata dei raggi solari)
  • Formazione dei lavoratori
  • Sorveglianza sanitaria
  • Organizzazione dell’orario di lavoro in modo tale da privilegiare i compiti che si svolgono in ambienti protetti durante le ore in cui gli UV sono più intensi (ore 11:00-15:00) riservando i compiti all’aperto per gli orari mattutini e serali in cui l’esposizione agli UV è minore
  • Consumare i pasti e sostare durante le pause in un luogo ombreggiato
  • Proteggersi soprattutto in estate ma anche in inverno ricordando che la superficie vetrata (es. cabine dei trattori) blocca quasi totalmente la trasmissione della radiazione ultravioletta
  • Proteggersi anche quando il cielo è nuvoloso poiché le nuvole non sono in grado di fermare il passaggio dei raggi UV ed il vento, riducendo la sensazione di calore sulla pelle, induce a pensare non vi sia il rischio di scottature, cosa non vera.
  • Uso di prodotti antisolari (creme con filtri) che rispondano alla normativa europea vigente, che possiedano un adeguato IP (Indice di Protezione), espresso in etichetta sia per UVA che UVB. Condizione necessaria è la facile applicabilità, che deve permettere il normale svolgimento dell’attività lavorativa, e l’essere non untuosi per evitare l’adesione della polvere e lo scivolamento dalle mani degli strumenti di lavoro. Ricordare inoltre di usarli entro la data di scadenza indicata sulla confezione o comunque entro l’anno di produzione
  • Proteggere, oltre alle superfici cutanee scoperte, anche le labbra con creme o stick antisolari dato che i tumori della pelle e mucose sono frequenti sul labbro inferiore; conservare i prodotti antisolari vicino al luogo di lavoro in maniera tale da facilitare l’uso e incentivarne la ri-applicazione periodica.

 

Autore: Barillà

Pubblicato in Sicurezza sul lavoro.