Confermato l’andamento decrescente del fenomeno infortunistico nazionale degli ultimi anni: nel 2011 sono stati 725.174 gli infortuni denunciati (– 6,6% rispetto ai 776.099 del 2010); Diminuiscono del 5,4% anche i casi mortali (da 973 a 920).
Rispetto al 2010 si sono verificati 51.000 infortuni in meno e da due anni il numero dei decessi non supera quota mille.
Sintetizziamo di seguito quanto emerge dalla statistica:
- Calo del 7,1% per gli infortuni in itinere.
- Casi mortali: -8,6% per quelli in occasione di lavoro.
- Tenuto conto della crisi, la flessione generale scende al 5%.
- Calo più sostenuto nell’Industria (-6,6%). Per quanto riguarda i settori di attività, il 90% degli infortuni del 2011 si concentra nella gestione assicurativa Industria e servizi, il 6% in Agricoltura e il restante 4% tra i Dipendenti del conto Stato. La riduzione degli infortuni ha caratterizzato tutte le gestioni.
- Lavoratori “in nero”: si stimano altri 165mila infortuni.
- Casi mortali: aumentano le donne. Le lavoratrici vedono un sensibile aumento dei decessi (+15,4). Tale aumento è dovuto prevalentemente ai casi in itinere, che rappresentano più della metà dei decessi femminili.
- Diminuiscono gli infortuni tra i lavoratori stranieri. Gli infortuni che hanno interessato i lavoratori stranieri sono passati dai 119.396 del 2010 ai 115.661 del 2011, per un calo del -3,1%.
- Età: la fascia 35/49 è la più colpita. Relativamente all’età degli infortunati, tutte le fasce di età hanno registrato nel 2011 un decremento infortunistico.
- Forte calo degli incidenti nel Sud. La diminuzione del 5,4% delle morti sul lavoro è il risultato del forte calo nel Mezzogiorno (-14,9%, 48 vittime in meno), nel Nord-Ovest (-2,2%) e nel Centro (-0,5%), mentre il Nord-Est è praticamente stazionario (226 morti).
- In Molise e Campania le flessioni più forti a livello regionale.
- Malattie professionali: continua l’emersione. Nel 2011 aumentano ancora le denunce di malattie professionali, passando dalle 42.465 del 2010 a 46.558: 4mila in più in un anno (+9,6%)
- Boom delle malattie osteo-articolari e muscolo-tendinee. Le malattie osteo- articolari e muscolo-tendinee – dovute prevalentemente a sovraccarico bio- meccanico e movimenti ripetuti – con quasi 31mila denunce costituiscono (come osservato negli ultimi anni) la patologia più frequente.
Autore: Michele Piscino
Fonte: www.inail.it