Secondo quanto indicato alla sezione II del D.Lgs. n. 81/2008, la Valutazione dei Rischi per la Sicurezza e la Salute dei lavoratori è il primo e più importante adempimento per arrivare ad una caratterizzazione approfondita di qualunque tipo di rischio presente nella realtà aziendale; questo passo è preliminare a tutta la successiva fase di individuazione delle misure di prevenzione e protezione e di programmazione temporale delle stesse.
L’importanza di tale obbligo è testimoniata dal fatto che, secondo quanto indicato nell’allegato I del D.Lgs. 81/08, la mancata valutazione dei rischi può essere punita con la sospensione della attività imprenditoriale.
Premettiamo le definizioni degli aspetti chiave (vedasi norma UNI EN 292/1 e gli “Orientamenti riguardo alla valutazione del rischio sul lavoro – emesso dalla Comunità Europea DG V/E/2 unità medicina e igiene del lavoro” (CEE)):
- pericolo: proprietà o qualità intrinseca di una determina entità (p. es. materiali o attrezzature di lavoro, metodi e pratiche di lavoro) avente il potenziale di causare danni.
- situazione pericolosa: qualsiasi situazione in cui una persona (o più persone) è esposta ad uno o più pericoli.
- rischio: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego e/o di esposizione, nonchè dimensioni possibili del danno stesso; combinazione di probabilità e di gravità di possibili lesioni o danni alla salute in una situazione pericolosa.
- valutazione dei rischi: procedimento di valutazione globale della probabilità e della gravità di possibili lesioni o danni alla salute in una situazione pericolosa per scegliere le adeguate misure di sicurezza.
La verifica preliminare, in termini di sicurezza, consente di controllare il livello di realizzazione di tutti gli interventi di prevenzione e protezione espressamente previsti dalle vigenti normative.
Il Documento di Valutazione dei Rischi, elaborato con il contributo delle diverse componenti aziendali, deve quindi riportare in modo chiaro:
1. quali pericoli sono stati identificati nell’ambito del singolo posto di lavoro
2. quale è la situazione di rischio e la relativa valutazione
3. quanto è stato intrapreso o viene programmato in tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.
Nel documento deve pertanto essere indicato e dimostrato che tutti i rischi sono stati valutati sulla base di criteri opportuni illustrati e impiegati nelle valutazioni.
La procedura di valutazione e gli elementi di gestione dei rischi possono essere sintetizzati come segue:
1. Definire il programma delle valutazione dei rischi sul lavoro con la scelta dell’orientamento geografico / funzionale / di procedimento / di flusso
2. Raccogliere informazioni (ambiente / compiti / esperienze precedenti)
3. Identificare i pericoli
4. Identificare le persone esposte ai rischi
5. Identificare i modelli di esposizione delle persone esposte ai rischi
6. Valutare i rischi: (probabilità di danni/gravi danni nelle circostanze presenti) verificare se i provvedimenti attuali sono adeguati o sono inadeguati
7.Studiare la possibilità di eliminare o di ridurre i rischi
8.Stabilire un elenco di azioni prioritarie e decidere le opportune misure di controllo
9.Porre in atto le misure di controllo
10.Registrazione delle valutazioni
11.Misurazione dell’efficacia
12.Revisione (se vi sono cambiamenti, oppure a scadenze periodiche)
13.Monitoraggio del programma sulla valutazione dei rischi.
Il contenuto e le dimensioni di ciascuna fase dipende dalle condizioni del luogo di lavoro (ad es. numero di lavoratori, situazione degli incidenti, registro dei casi di malattia, materiali e attrezzature di lavoro, attività di lavoro, caratteristiche del luogo di lavoro e rischi specifici).
Non vi sono norme fisse riguardo alle modalità di realizzazione delle valutazioni dei rischi: i criteri seguiti da Ecloga Italia SpA per la redazione del Documento di Valutazione del Rischio in ottemperanza a quanto disposto nell’articolo 28 – D. Lgs. 81/08 vengono qui di seguito riportati.
Una volta identificati gli ambienti di lavoro, che possono risultare più o meno complessi a seconda dell’organizzazione e delle dimensioni dell’azienda, si procede come segue:
- Identificazione dei fattori di rischio: in una prima preliminare valutazione sono stati considerati tutti i potenziali fattori per la determinazione dei rischi applicabili nella realtà aziendale in relazione alla struttura, alle attività svolte e all’organizzazione del lavoro. L’analisi puntuale di tali rischi è riportata nei singoli capitoli di rischio che verranno modificati periodicamente qualora vi siano cambiamenti della realtà rispetto a quanto illustrato, o a causa di evoluzioni normative;
- Identificazione delle mansioni presenti nel reparto con indicazione di mansioni particolarmente esposte a rischi specifici
- Stima dei rischi e delle esposizioni, effettuata tramite compilazione di schede di analisi e raccolta di documenti o relazioni tecniche già in possesso dell’Azienda, nonché svolta in collaborazione con il Datore di Lavoro o persona di riferimento dallo stesso indicata. In alcuni casi può presentarsi la necessità di ulteriore approfondimento
- Misure di prevenzione e protezione: valutazione delle misure adottate dal Datore di Lavoro al fine di ridurre o eliminare i rischi presenti in azienda
- Valutazione del rischio residuo: In base ai dati raccolti sono state valutate l’entità (E) e la probabilità (P) degli effetti e quindi il rischio residuo (R = P x E) attraverso il classico sistema a matrice
- Programma degli interventi: l’iter valutativo si conclude con l’individuazione degli interventi da realizzare e della programmazione temporale.
La valutazione dei rischi può quindi essere rappresentata come un circolo “virtuoso” di tipo dinamico schematizzabile come segue, ed è compito del Datore di Lavoro e del Servizio di Prevenzione e Protezione rendere questo documento una risorsa aziendale a 360°.
Ecloga Italia SpA mette a disposizione delle Aziende la propria esperienza per collaborare alla valutazione di tutti i rischi, redigere piani di adeguamento, progettare piani formativi aziendali e tutto quanto possa essere utile per raggiungere l’obiettivo di adempiere a quanto richiesto dalla normativa vigente.
Autore: Michele Piscino
Fonte: norma UNI EN 292/1 – linee guida europee “Guidance on risk assessment at work” – D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.