La sindrome dell’edificio malato è una malattia caratterizzata da sintomi aspecifici (mal di testa, astenia, irritazione oculare, etc.), che compaiono frequentemente in un ristretto e definito arco temporale (poche ore dopo l’inizio del lavoro nell’edificio “malato”) in una grossa parte (dal 20% al 50%) degli occupanti dell’edificio in esame, e che tendono a scomparire dopo poche ore dall’abbandono dell’edificio.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha classificato i sintomi in quattro principali gruppi:
- irritazione cutanea, mucosa e delle alte vie respiratorie (prurito, lacrimazione, rinorrea, ecc.);
- percezione di cattivi odori;
- sintomi aspecifici come cefalea, stanchezza, sonnolenza, nausea, difficoltà di concentrazione;
- sintomi irritativi a carico delle basse vie respiratorie (tosse) e del sistema gastroenterico.
Questi sintomi non mostrano la presenza di una vera e propria patologia, ma, piuttosto, di una reazione all’ambiente di lavoro.
Gli inquinanti presenti negli ambienti di lavoro possono derivare dai materiali da costruzione o d’arredo, dai macchinari presenti, dai prodotti utilizzati per le operazioni di pulizia e di manutenzione dei locali. Una classe di inquinanti associata con la Sick Building Syndrome (SBS) è rappresentata dai Composti Organici Volatili (VOCs), un gruppo di sostanze organiche capaci di diffondersi in aria a temperatura ambiente (più di 300 composti chimici,tra cui la formaldeide).
Questi composti, che possono essere presenti negli uffici, nelle abitazioni, nei materiali di costruzione, nei mobili, negli adesivi, nella carta stampata, nei cosmetici, ecc., anche a concentrazioni estremamente basse possono provocare gravi effetti sulla salute umana. Alcuni di essi infatti sono genotossici, altri tossici, irritanti o, più frequentemente, maleodoranti.
In sintesi, i fattori ambientali associati con la sick building syndrome sono:
- Temperatura dell’aria (si è osservato che temperature superiodi a 22° si associano con l’incremento di fenomeni irritativi delle mucose, e sintomi generali come astenia e cefalea);
- Uumidità relativa (umidità relative eccessivamente basse sono associate con fenomeni irritativi delle mucose oculari e della cute);
- Ventilazione (si è osservato che tassi di ventilazione superiori a 10 l/s riducono la sintomatologia connessa con SBS);
- Presenza di umidità e di muffe (la presenza di eccessiva umidità e di muffe nell’ambiente incrementa i sintomi di SBS del 50-100%);
- Fumo di tabacco ambientale;
- Utilizzo di videoterminali (è da tempo nota l’associazione tra utilizzo continuativo di videoterminali e sintomatologia dolorosa e/o astenica oculo-visiva e muscolo-scheletrica);
- Esposizione ad agenti chimici (numerosi agenti chimici, del gruppo dei composti organici volatili e non solo, sono associati con i sintomi di SBS;
- Polveri e particelle aerodisperse (è nota l’associazione tra polvere d’ufficio prodotta dalla carta e dai toner di fotocopiatrici e stampanti con i sintomi di SBS).
Oltre ai fattori ambientali, la SBS è correlata anche con alcuni fattori organizzativi e individuali come ad esempio il genere (le donne sarebbero più colpite degli uomini), alcuni specifici tratti di personalità, allergie varie , l’organizzazione del lavoro, lo stress da lavoro e il livello di soddisfazione da lavoro.
Misure preventive:
Per prevenire i disturbi sopraelencati è necessaria una:
- adeguata progettazione, installazione e manutenzione degli impianti di condizionamento dell’aria;
- adeguata ventilazione dei locali con tassi per lo meno a livello degli standard previsti per i parametri microclimatici;
- frequente pulizia dei locali di lavoro e confinamento in ambienti non occupati dai lavoratori (e opportunamente aerati) degli archivi cartacei, delle stampanti e delle fotocopiatrici.
Successivamente a questi interventi di prevenzione primaria sono necessarie misure di prevenzione secondaria quali:
- sorveglianza sanitaria da attivare su richiesta dei lavoratori;
- indagini mirate finalizzate alla valutazione della percezione della qualità dell’aria e del giudizio sull’organizzazione del lavoro dei lavoratori.
Autore: Barillà Vincenzo