Lavoratori over 50: salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Una pubblicazione dell’Inail (“Lavorare negli anni della maturità – Invecchiamento attivo, salute e sicurezza dei lavoratori ultracinquantenni”) si sofferma sulle problematiche dei lavoratori ultracinquantenni con particolare riferimento ai rischi e alla prevenzione sul lavoro.

Il D.Lgs. 81/08 all’art. 28 – comma 1 riporta che la valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, compresi quelli connessi alle differenze di genere, età e provenienza da altri Paesi.

In Italia, l’allungamento delle prospettive di vita e i nuovi criteri per il pensionamento portano a riconsiderare la posizione del lavoratore anziano all’interno del mercato del lavoro: il tasso occupazionale dei lavoratori ultracinquantenni è destinato a crescere rappresentando sempre più una forza lavoro importante.

Il lavoratore over 50 va quindi ricollocato come risorsa in una nuova visione che ne valorizzi l’esperienza relazionale e professionale: problem solving, capacità relazionale, pensiero strategico, capacità di giudizio, perspicacia, capacità di razionalizzare, percezione olistica e competenze linguistiche che si rafforzano con il passare degli anni.

I lavoratori maturi sono inoltre particolarmente dediti al lavoro, si assentano di meno rispetto ad altre fasce di lavoratori ed assumono un comportamento maggiormente leale verso il proprio datore di lavoro.

Età ed esperienza lavorativa sono, dunque, i punti di forza sui quali i lavoratori maturi possono far leva per compensare gli eventuali deficit dovuti a problemi di salute che riguardano soprattutto l’area muscolo-scheletrica e quella mentale.

In questo senso, oggi si tende a parlare non più di lavoratore anziano ma di lavoratore “maturo”, uno spostamento di senso che abbandona pregiudizi e connotazioni negative e sottolinea il nuovo contesto entro il quale si colloca il lavoratore ultra 50enne.

Capita spesso, infatti, di pensare che i lavoratori in età avanzata siano meno in salute rispetto ai loro colleghi più giovani: in realtà, la grande maggioranza di questi lavoratori gode di buona salute fisica e mentale e può svolgere un’ottima attività fino a 65- 70 anni.

Più che la salute, quindi, è la capacità di svolgere il lavoro che cambia con l’età.
I cambiamenti fisiologici legati all’invecchiamento riguardano principalmente i sistemi cardiovascolare e muscolo-scheletrico. I lavoratori più anziani possono anche soffrire dei cambiamenti nelle capacità visive.

L’aver capito la necessità di adeguare il lavoro quando l’invecchiamento determina nuove situazioni in termini di salute e di capacità funzionali è una risorsa preziosa per disegnare una vita lavorativa migliore per i lavoratori anziani. Siccome molti problemi di salute sono correlati al lavoro, i rischi per la salute insiti nel lavoro vanno individuati e prevenuti nei posti di lavoro.

Il concetto fondamentale esposto dalla pubblicazione Inail risulta essere che la chiave per un risultato soddisfacente di corretta interazione lavoro-lavoratore sia l’adattare il lavoro al lavoratore e non viceversa.

Di seguito il link per la lettura completa della pubblicazione:

Lavorare negli anni della maturità: invecchiamento attivo, salute e sicurezza dei lavoratori ultracinquantenni.

 

 

Autore: Roberta Pellizzon
Fonte: INAIL, D.Lgs. 81/08

Pubblicato in Valutazione rischi.