Sistri operativo da ottobre 2013: sarà la volta buona?

Dopo numerosi e chiacchierati rinvii, il SISTRI (Sistema di Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti) e il suo avvio sembra effettivamente destinato a diventare realtà il 1 ottobre 2013.

UNA STORIA COMPLICATA

Il SISTRI è il sistema informativo voluto dal Ministero dell’Ambiente italiano per monitorare i rifiuti attraverso la tracciabilità degli stessi.

Si tratta, in sintesi, di trasferire in digitale quanto attualmente predisposto in forma cartacea (Modello unico di dichiarazione ambientale – MUD – , Registro di carico e scarico dei rifiuti, Formulario di identificazione dei rifiuti – FIR –).

Il sistema si basa sull’utilizzo di due apparecchiature elettroniche: una cosiddetta “black box” (cioè un trasponder), da montare sui mezzi adibiti al trasporto dei rifiuti per tracciarne i movimenti, e una “chiavetta” usb da 4 Gb dotata di un software per autenticazione e firma elettronica che viaggia assieme ai rifiuti, su cui sono salvati tutti i dati ad essi relativi.

Questo sistema, che dovrebbe risolvere l’annoso problema della tracciabilità dei rifiuti (il Ministero dell’Ambiente grazie all’informatizzazione del sistema potrebbe essere in grado di identificare ogni singolo movimento del rifiuto, cosa altrimenti impossibile con l’attuale sistema cartaceo, dando così un prezioso contributo al contrasto delle “ecomafie”) ha tuttavia incontrato nel corso del tempo una serie di difficoltà che ne hanno prorogato l’attivazione.

Queste difficoltà sono principalmente di natura:

  • tecnologica (le apparecchiature elettroniche non sempre hanno risposto positivamente, inoltre il sistema presuppone che ogni azienda produttrice possegga un PC con connessione ad internet, cosa non così scontata per la realtà italiana)
  • economica (l’acquisto delle apparecchiature, l’istallazione della “black box” e l’iscrizione al SISTRI hanno un costo che è a carico dell’azienda)
  • tecnica (il progetto, molto ambizioso in quanto realizzato su scala nazionale, fin dai primi tentativi di avvio ha mostrato significative carenze sia organizzative che di gestione – il cosiddetto “click day”, giorno dedicato al collaudo del sistema precedente alla data di inaugurazione fissata originariamente, portò un terzo delle aziende a non riuscire a concludere le procedure).

PARTENZA DEFINITIVA?

Dopo ben sette rinvii, il Consiglio dei Ministri approva in data 26 Agosto 2013 una revisione e semplificazione del sistema che però, a detta del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, “non andrà ad intaccare il necessario meccanismo di controllo”.

Queste le nuove indicazioni.

Il SISTRI partirà il 1° ottobre 2013 per:

  • gestori di rifiuti pericolosi (Enti ed imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale, effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento di rifiuti pericolosi, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi);
  • “nuovi produttori” di rifiuti pericolosi (soggetti che effettuano operazioni di pretrattamento, di miscelazione o altre operazioni che modificano la natura o la composizione dei rifiuti rendendoli “ pericolosi”)

 

Il SISTRI partirà il 3 marzo 2014 (salvo proroghe) per:

  • “produttori iniziali” di rifiuti pericolosi
  • Comuni ed imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio della Regione Campania.

Sembrerebbero quindi esclusi, al momento, i produttori di rifiuti non pericolosi; per gli enti e le imprese intermediarie di rifiuti non pericolosi si mantiene per ora il sistema dei registri cartacei.

Con un decreto ministeriale da adottarsi entro il 3 marzo 2014 verranno poi indicate le ulteriori categorie tenute ad aderire al Sistri.

La sezione “Documenti” del sito internet dedicato è infine stata aggiornata presentando nel dettaglio le novità sintetizzate. Cliccate questo link per maggiori informazioni a riguardo.

 

Autore: Michele Piscino

Fonte: Ministero dell’Ambiente

 

 

Pubblicato in Sicurezza sul lavoro.